AUDIOMETRIA COMPORTAMENTALE
L’audiometria comportamentale, che si utilizza nel periodo neonatale e nei primi mesi di vita, si basa sull’osservazione delle reazioni provocate da una stimolazione acustica che si traducono in modificazione del comportamento del neonato. Si tratta di una serie di riflessi incondizionati di tipo per lo più muscolare o neurovegetativo, che talora insorgono isolatamente, talora si presentano in associazione fra di loro.
Si usano di solito stimoli costituiti da un tono puro modulato oppure da un rumore bianco filtrato. Si possono anche utilizzare rumori a bande strette centrate sulle frequenze 500 1500 3000 Hz a volte si usa uno sweep di tono da 1000 a 4000 Hz. Gli stimoli acustici vengono generalmente prodotti da un apposito apparecchio chiamato reattometro.
Il segnale viene presentato attraverso un piccolo altoparlante tenuto a distanza di 10-15 cm dall’orecchio del neonato e la sua intensità deve essere in grado di provocare nette reazioni. Di solito si usano stimoli di intensità compresa fra 70 e 100 dB, le reazioni più frequenti sono :
– riflesso cocleo-palpebrale o riflesso di ammiccamento
– riflesso di Moro ( estensione ed abduzione improvvisa degli arti superiori ed inferiori )
- rotazione del capo verso la sorgente
- contrazione tonica degli arti
- corrugamento della fronte
- apertura delle palpebra
- pianto
- risveglio
- modificazione del ritmo respiratorio
Per giudicare il comportamento dell’attenzione selettiva di bambini di età compresa fra i 7 ed i 10 mesi viene di solito impiegato il BOEL TEST o Test di orientamento dello sguardo dopo lo stimolo sonoro.
L’audiometria semi-oggettiva si effettua fra i 2 e 4 anni e la collaborazione attiva del bambino si ottiene instaurando un condizionamento del tipo: stimolo sonoro → risposta → ricompensa.
Il bambino viene condizionato ad associare al suono percepito una risposta-gioco per lui divertente
Test del riflesso condizionato di orientamento o test di Suzuki-Ogiba:
Ogni bambino volge spontaneamente il capo verso la sorgente di uno stimolo luminoso. Facendo precedere lo stimolo luminoso da uno stimolo acustico, si crea una situazione psicologica tale per cui la comparsa di una luce colorata, legata alla percezione dello stimolo acustico, diventa, per il piccolo paziente, una forma di ricompensa Visual Reinforcement Audiometry (VRA).
Peep -show o test di Dix Hallpike:
il piccolo paziente viene abituato a premere un pulsante durante la stimolazione sonora, eseguita in campo libero od in cuffia, con tono di frequenza ed intesità conosciute. La pressione esercitata sul pulsante, in presenza di uno stimolo acustico, e solo in questa condizione, mette in funzione giocattoli elettrici di vario genere o provoca la comparsa, di immagini luminose su di uno schermo o l’illuminazione di una bambola.
Progressivamente si instaura nel bambino un riflesso di tipo reattivo cosciente, per cui egli si condiziona al gioco.
Diminuendo progressivamente l’intensità del tono, ad un certo punto si osserverà che il bambino non preme più il pulsante, perchè il tono presentato ha intensità inferiore alla sua soglia uditiva.