La corretta esecuzione di un esame audiometrico secondo la tecnica tradizionale presuppone una attiva collaborazione da parte del paziente: questo tipo di indagine è infatti esclusivamente basato sulle risposte che egli fornisce ( audiometria soggettiva).
L’esatta valutazione delle condizioni della funzione uditiva riveste importanza del tutto particolare nei bambini al di sotto dei 4-5 anni di età. Da questi pazienti non siamo spesso in grado di ottenere un tracciato audiometrico, che dia assoluta garanzia di attendibilità e che consenta l’ esatta attuazione di provvedimenti protesici e rieducativi indispensabili per il loro recupero sociale. Per ovviare alla volontaria o involontaria mancanza di collaborazione da parte del paziente, o al fine di ricavare informazioni precise sullo stato funzionale dell’organo del Corti e delle vie e dei centri acustici, molto utili a scopo diagnostico e diagnostico-differenziale, si ricorre alle metodiche di indagine dette appunto oggettive, che consentono di ottenere una risposta allo stimolo acustico indipendente dalla volontà del paziente (audiometria oggettiva).
Accanto alle tecniche comportamentali (audiometria comportamentale ), utilizzate nel periodo neonatale e nei primi mesi di vita, occorre ricordare anche le così dette tecniche semi-oggettive, basate sul condizionamento del paziente, realizzabili soltanto con la partecipazione cosciente del soggetto, poiché l’atto motorio che le caratterizza non può essere considerato un atto riflesso completamente indipendente dalla coscienza e dalla volontà (MAFFEI).
L’audiometria soggettiva comprende l’audiometria tonale e vocale.
L’audiometria tonale a sua volta comprende l’audiometria tonale liminare e sopraliminare e l’audiometria automatica.