La timpanometria consente di identificare ed esaminare varie patologie dell’orecchio medio. Con questo esame si valutano le variazioni dell’impedenza acustica in funzione dei movimenti della membrana timpanica indotti dalle variazioni pressorie nel condotto. Rappresenta pertanto un’indagine dinamica della motilità del timpano e della catena ossiculare e consente una valutazione obiettiva del valore della pressione aerea nell’orecchio medio. La timpanometria non richiede partecipazione attiva da parte del paziente, non è invasiva, e di facile e rapida esecuzione ed interpretazione.

Le variazioni di impedenza dell’orecchio medio sono misurate con un impedenzometro che è collegato ad una sonda. La sonda è composta da tre tubicini: uno è collegato ad un generatore di stimolo acustico a frequenza fissa (tono sonda 220 Hz, 65 dB); un secondo tubicino è collegato ad un microfono che amplifica la componente del tono sonda riflessa dal sistema timpanoossiculare e la invia ad un rilevatore; il terzo tubicino è collegato con una pompa meccanica che consente di variare la pressione nel meato acustico esterno (la pressione può variare da +400 a -400 mmH2O progressivamente).

L’impedenzometro ha anche un generatore di suoni che invia stimoli acustici intensi, attraverso una cuffia posizionata nell’orecchio controlaterale, capaci di far contrarre il muscolo stapedio. L’esame non può essere eseguito in presenza di perforazioni timpaniche, tappo di cerume e flogosi dell’orecchio medio ed esterno. L’inserto di materiale plastico viene posto a tenuta nella parte esterna del condotto. Si procede aumentando la pressione fino ad un valore di + 200 mmH2O: la membrana timpanica si introflette verso la cassa aumentando la rigidità del sistema timpano-ossiculare. Si riduce progressivamente la pressione da + 200 a – 400 mmH2O e la posizione della membrana timpanica passerà progressivamente da introflessa (+ 200) a estroflessa (- 400); durante l’intera escursione della membrana viene misurata la variazione di impedenza del sistema timpano-ossiculare. Il valore minimo di impedenza (massima elasticità del sistema) si ottiene quando la pressione ai due lati della membrana del timpano è in equilibrio e corrisponderà a valori di pressione esistente nell’orecchio medio. La rappresentazione grafica di questa misurazione dinamica risulta una curva che nel soggetto normale ha l’aspetto di una campana con apice centrato sul valore di 0 mmH2O (pressione atmosferica con equilibrio pressorio sui due lati della membrana timpanica). Utilizzando un tono sonda di 220 Hz, sono stati descritti vari tipi di curve timpanometriche:

il tipo A con timpanogramma a campana con picco centrato sulla pressione atmosferica mmH2O);

il tipo B con timpanogramma piatto per massima rigidità;

il tipo C con timpanogramma a picco ridotto e centrato su valori pressori negativi.

Il tipo A prevede anche due sottotipi: il sottotipo AS, con picco della campana a pressione atmosferica 0 ma ridotta di almeno il 50%; il sottotipo AD, con picco della campana a pressione atmosferica 0 ma molto aumentato in altezza. Il tipo A si riscontra nei soggetti normali e nell’otosclerosi; il sottotipoAS nell’otosclerosi ed in esiti flogistici con ridotta elasticità timpano-ossiculare; il sottotipo AD nelle disarticolazioni della catena ossiculare e nella miringosclerosi con atrofia della membrana.

Il tipo B, invece, si ritrova nell’otite media catarrale o talora nella timpanosclerosi a timpano chiuso.

Il tipo C è indicativo di pressione negativa all’interno dell’orecchio medio in conseguenza a disfunzione della tuba di Eustachio con elasticità ridotta per introflessione della membrana timpanica .